Unni
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ORIGINI
Popolo guerriero di stirpe turco-mongola proveniente dall’ Asia centrale (province della Cina)

DOVE SI SONO STABILITI?
Giunsero in Europa nel IV secolo. L'estensione delle spedizioni unne va dalle steppe dell'Asia centrale alla Germania e dal mar Baltico al mar Nero. Gli Unni arrivarono in Europa nel V secolo. Attila si diresse verso la Gallia e la saccheggiò. Marciò con una federazione che comprendeva genti nord-iraniche, germaniche e slave su Roma. Riuscì a saccheggiare la provincia romana della Venetia et Histria e Pavia, ma inspiegabilmente si arrestò sul Mincio, facendo tornare il suo esercito in Pannonia, dove di lì a poco sarebbe morto. Gli unni apparivano spaventosi alle popolazioni che venivano investite dalle loro scorrerie.

ASPETTO FISICO
Erano tozzi e tarchiati, avevano capelli neri lisci, occhi a mandorla e gambe storte. Indossavano casacche aderenti di pelle e calzoni di pelle, portavano appesa a una spalla una sacca piena di frecce.
Organizzazione sociale-tribale
I cavalli erano fondamentali nella vita degli Unni. Ogni uomo adulto libero doveva possederne almeno sette. Erano armati di piccoli archi e di frecce dalle punte di osso. Non erano uniti, ma divisi in tante piccole bande pronte a coalizzarsi o a scontrarsi su campi diversi in qualità di mercenari. Gli Unni erano una grande tribù formata da circa 24 Clan. Tre dei clan erano più autorevoli degli altri per la nobiltà dei suoi componenti. Le donne erano tenute in altissima considerazione. La giurisdizione era formata da leggi semplici e severe: un furto o un gesto di violenza all'interno della propria gente potevano essere puniti anche con la morte. I membri dei clan erano molto uniti e solidali tra loro e questo permetteva loro di affrontare e superare difficoltà durissime.

CULTURA-RELIGIONE
L'universo concepito dagli Unni era formato dal Cosmo, dal Caos, dai demoni, dal mondo degli uomini. Il Cosmo, ordinato e sicuro, era formato dalle stelle, dai pianeti, dalla luna, dalla terra. Contrapposto al Cosmo era il Caos. I Demoni erano esseri la cui natura era diversa da quella degli uomini. Gli sciamani avevano il compito di tenere sotto controllo i Demoni. Gli Unni si facevano seppellire con gli oggetti che li avevano accompagnati in vita e a volte anche con mogli, amici e servi.

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GUERRIERI INVINCIBILI
Gli Unni erano grandi guerrieri e abilissimi cavalieri. Avevano un arco piccolo e potentissimo che usavano con precisione micidiale cavalcando anche col corpo rivolto all'indietro.
Anticamente la Mongolia era percorsa da nomadi che pascolavano i loro branchi di cavalli, cacciavano e si dedicavano alle razzie. Si chiamavano Siung-Nu, da cui il nome europeo di Unni.
I cavalli erano fondamentali nella vita degli Unni. Ogni uomo adulto libero doveva possederne almeno sette. Le praterie della mongolia fornivano graminacee in abbondanza per il nutrimento dei cavalli, ma una cattiva annata poteva inaridire i pascoli e allora bisognava emigrare con tutte le proprie cose. Le abitazioni degli Unni erano case su ruote.
Indossavano casacche aderenti di pelle e calzoni di pelle, portavano appesa a una spalla una sacca piena di frecce. Avevano una scrittura simile a quella indiana, la loro lingua era simile al turco attuale.
I Vicini degli Unni erano i Cinesi, che li ribattezzarono Tur-Qut, forti e invincibili (da cui Turchi). Gli Unni invasero più volte l'impero cinese tra il III e il I secolo a.C. imponendo un tributo agli imperatori, o nominandosi imperatori essi stessi.
Nello stesso periodo fondarono un grande regno nelle steppe.
Gli unni non conoscevano l'uso della moneta, quindi si scambiavano i beni attraverso il baratto, il dono, la razzia, il tributo. Il baratto non piaceva molto agli Unni perché si facevano imbrogliare facilmente. La razzia invece era molto più gradita: era la cosiddetta guerra di primavera. Ogni primavera veniva organizzata una serie di assalti a un popolo nemico per procurarsi tutte le numerose cose che a loro mancavano: grano, stoffe, tappeti oggetti vari, schiavi. Il tributo era una specie di tassa di sottomissione che un popolo pagava agli Unni da cui erano stati sconfitti o da cui non volevano essere assaliti.